| 179749 | |
| IDG891507232 | |
| 89.15.07232 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| D' Ambrosio Massimo
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| Errore-vizio della volonta' sulla clausola derogativa della
giurisdizione italiana secondo la Convenzione di Bruxelles del 27
settembre 1968
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| Nota a Trib. Vallo della Lucania 3 novembre 1987
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| Giur. merito, an. 21 (1989), fasc. 1, pt. 1, pag. 44-53
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D40213; D40214; D306111
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| La clausola di deroga alla giurisdizione italiana, consentita dall'
art. 17 della Convenzione di Bruxelles e' pienamente operante, quando
rispetti i criteri di forma previsti dalla medesima Convenzione,
anche se i contraenti abbiano fatto uso di una lingua straniera
ignota ad una delle parti. L' eventuale mancanza di consenso sulla
clausola non produce infatti nullita' del negozio, rilevabile anche
di ufficio dal giudice, ma mera annullabilita' per errore-vizio che,
come tale, puo' essere rilevato solo dal giudice a cui favore e'
stata disposta la proroga di giurisdizione il quale, in caso di
annullamento della clausola, pure determinera' la competenza naturale
a decidere sulle controversie di merito. L' A. richiama altresi' i
problemi relativi all' accettazione tacita della competenza del
giudice adito da parte del convenuto ed i principi relativi alla
esatta determinazione del giudice naturale in caso di contratti
internazionali.
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| art. 16 l. 21 giugno 1971, n. 804
art. 17 l. 21 giugno 1971, n. 804
art. 1325 c.c.
art. 1418 c.c.
art. 1427 c.c.
art. 1428 c.c.
art. 17 Conv. Bruxelles 27 settembre 1968 (competenza giurisdizionale
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