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| IDG891507263 | |
| 89.15.07263 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Barbalinardo Gustavo
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| Prime incertezze sull' "ignorantia legis"
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| Nota a Trib. Napoli 8 luglio 1988
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| Giur. merito, an. 21 (1989), fasc. 2, pt. 2, pag. 361-362
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5002; D50102; D50108
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| Prendendo lo spunto da una sentenza in tema di dolo del delitto di
detenzione di arma clandestina e di elemento soggettivo della
contravvenzione di detenzione abusiva di arma bianca, l' A. esprime
il convincimento che la sentenza n. 364 del 1988 della Corte
Costituzionale -la quale ha riconosciuto efficacia discriminante all'
ignoranza inevitabile della legge penale, condurra' alla revisione di
molti punti di vista, anche in tema di dolo e del suo contenuto. In
particolare, e tra l' altro, egli prevede che dovra' mutare l'
interpretazione, assai consolidata, che la Suprema Corte ha sinora
fornito in tema di contenuto del dolo, e secondo la quale la
coscienza dell' offesa esula dal contenuto del dolo stesso: assai
significativo, sul punto, a suo avviso, e' il fatto che proprio sulla
indefettibile, in materia penale, rimproverabilita' della personale
violazione della norma al suo autore la Corte Costituzionale ha fatto
perno per dichiarare la parziale incostituzionalita' dell' art. 5 c.p
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| art. 5 c.p.
art. 42 c.p.
art. 43 c.p.
art. 47 comma 3 c.p.
C. Cost. 24 marzo 1988, n. 364
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