| L' applicabilita' della scriminante dell' esercizio del diritto di
cronaca giornalistica e' ristretta in ambiti angusti dalla
giurisprudenza prevalente, che valuta con particolare rigore il
requisito della rispondenza al vero dei fatti narrati, limite interno
della scriminante in parola. La quasi totalita' delle pronunce in
materia escludono oltremodo che possa operare il principio "putativo
equivale a reale", espresso dall' art. 59 comma 3 c.p. La sentenza
annotata, pur esprimendo un giudizio di condanna, sembra, tuttavia,
dare in parte rilievo a tale principio, valutando, seppur
negativamente e senza adeguato supporto di motivazione, la
putativita' del fatto scriminante. In tal senso l' annotatore si
auspica una maggiore aderenza ai principi fondamentali che regolano
il regime delle scriminanti, nonche' la possibilita' di utilizzare,
con la dovuta cautela e ponderazione, la categoria del dolo
eventuale, a seguito di una valutazione approfondita dell' elemento
psicologico che sorregge il fatto di reato.
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