| Col ritorno del dibattito sull' energia, si e' fatta sempre piu'
evidente la necessita' e la convenienza, sia sul piano economico che
ambientale, di una vigorosa e ben articolata azione di risparmio
energetico. Obiettivo di tale azione: contribuire alla realizzazione
di una societa' a basso consumo energetico e a ridotto impatto
ambientale e al contempo, per quanto riguarda il nostro Paese,
sostituire energia di importazione con impianti, sistemi e servizi
prodotti internamente. Sulla base dell' esperienza della l. 308/82,
che, pur tra mille ritardi e difficolta', ha fornito qualche
risultato incoraggiante, si pongono alcune esigenze prioritarie,
riconducibili a due filoni principali. A) Superare gli incentivi di
breve periodo, diffusi e indifferenziati. E cio' per far posto a una
politica di innovazione industriale che, unitamente a forme di
incentivazione mirate e selettive, permetta l' effettivo controllo
dei settori produttivi interessati. Colonna portante della strategia
indicata, dovrebbe essere l' ampio intervento di promozione dell'
offerta industriale, accompagnata da un allargamento della produzione
di "servizi reali" (consulenze, formazione, diagnosi energetiche,
ecc.). B) Visto il ruolo che la l. 308/82 assegnava in fase attuativa
e operativa alle Regioni, visti i ritardi e le inadempienze finora
accumulati da tali amministrazioni, risulta quanto mai urgente ed
importante, in vista della nuova 308, avviare all' interno di esse un
processo di crescita culturale e organizzativo della capacita' di
intervento sui temi energetici. Tutto cio' non solo ai fini del
risparmio di energia, ma anche in funzione di una prima verifica
sulle reali possibilita' di ampliare nei prossimi anni il modello di
decentramento energetico.
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