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182701
IDG900400277
90.04.00277 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Heller Agnes
Ripensando le categorie del "politico"
Mondoperaio, an. 43 (1990), fasc. 1, pag. 76-83
F420
Mentre il pensiero premoderno ignorava i risvolti filosofici delle categorie del "politico" con una visione quasi naturalistica in base alla quale quegli atti decisi dai membri della classe politica, potevano essere immediatamente definiti come politici, la modernita' ha modificato questo quadro, dapprima cautamente e poi rapidamente, producendo una burocrazia, cui pero' non corrisponde un nuovo ceto politico. Carl Schmitt mostra come il concetto di "politico" non risieda nella sovranita', ma nella categoria binaria di amico e nemico. Lukacs e Heidegger mutuano invece da Kierkegaard il paradosso della scelta esistenziale e lo trasferiscono dall' individuo alla collettivita'. Il concetto di "politico" e' pero' necessario alla filosofia d' un' epoca caratterizzata dall' assenza di classi politiche e da una grande complessita'. Hannah Arendt e' il filosofo autorevole fedele al concetto di "politico". In virtu' della sua ostilita' verso il culto dell' eroe e verso l' azione di massa, e della sua fedelta' all' eredita' democratica, la Arendt emerge come grande figura solitaria tra i protagonisti della filosofia politica radicale moderna. Sul piano teorico il concetto di "politico" puo' essere riportato a una visione di redenzione, di progresso, di scetticismo o di nichilismo. Sul piano pratico esso puo' essere invece ricondotto all' impegno per la concretizzazione del valore di liberta'. Ma e' sul piano etico che si pongono seri problemi di mediazione.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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