| La crisi del sistema politico italiano, che si manifesta in
particolare nel degrado dei partiti, e' correlata alla questione
istituzionale. Alla radice di quest' ultima vi e' il problema del
rapporto di potere tra il cittadino-elettore e i suoi rappresentanti,
e quindi, in definitiva, il problema del sistema elettorale. L'
articolo, dopo aver richiamato gli aspetti positivi del
proporzionalismo rigido che caratterizza il nostro sistema
elettorale, descrive i gravi inconvenienti cui esso da' luogo: l'
eccessivo potere dei partiti che invade la vita sociale e civile; il
ricorso a coalizioni per formare maggioranza di Governo, coalizioni
spesso composite e quindi litigiose e inefficiente; la prassi del
consociativismo, che consiste nel suddividere all' interno delle
coalizioni responsabilita' politiche e relativi benefici in termini
di potere, da cui il diffuso fenomeno delle lottizzazioni,
accompagnate da forme di corruzione e di illecito. Tra le due linee
di riforma elettorale che vengono proposte -l' una fatta di
correttivi blandi, l' altra radicalmente innovatrice, che va dalla
proposta del sistema maggioritario a quella di una democrazia
plebiscitaria-, l' A. ipotizza una "terza via", di graduale
superamento del proporzionalismo, che favorirebbe governabilita' e
alternanze di Governo.
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