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182836
IDG900600412
90.06.00412 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Nappi Pasquale
La domanda proposta in via riconvenzionale
Riv. trim. dir. proc. civ., an. 43 (1989), fasc. 3, pag. 751-813
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D40235
(Sommario: Domanda riconvenzionale e fine difensivo: una relazione non necessaria. Insufficienza dei criteri di differenziazione delle istanze del convenuto. - Conseguenze pratiche: il problema dell' interpretazione degli atti di parte. gli artt. 34 e 36 c.p.c. - Il ruolo dell' art. 36 nel rapporto dipendenza-competenza; elaborazioni dottrinali e risposte giurisprudenziali. - I presupposti della teoria tradizionale: la dipendenza dal titolo della domanda; e dal titolo dell' eccezione. - La modifica della competenza: possibili interpretazioni in funzione della subordinazione e del processo simultaneo. - La giurisprudenza sul "collegamento obiettivo"; la pratica risponde alla teoria; superamento dell' impostazione tradizionale. - Collegamento obiettivo e pregiudizialita'. - Il problema della distinzione con gli altri atti del convenuto. - Il collegamento tra domanda riconvenzionale e comparsa di risposta. L' accettazione del contraddittorio. - Riconvenzionale tardiva e poteri del giudice: rilevabilita' d' ufficio? - Un altro criterio distintivo utile: la forma. - Domande ex artt. 36 e 34 c.p.c.; necessita' di ulteriori distinzioni. - I termini come unico possibile criterio differenziatore. - Caratteristiche dell' accertamento di questioni pregiudiziali. - Accertamento "incidenter tantum" o con efficacia di giudicato. - La giurisprudenza sul giudicato implicito; uno sguardo alla teoria considerando la pratica. La domanda ex art. 34 e' sui generis; proponibilita' della stessa nel corso del giudizio)
art. 34 c.p.c. art. 36 c.p.c.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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