| 183999 | |
| IDG900601575 | |
| 90.06.01575 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Benatti Francesco
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| In tema di inapplicabilita' dell' art. 1956 c.c. nell' ipotesi in cui
il fideiussore sia socio e amministratore della societa' debitrice
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| Osservazione a App. Milano 27 settembre 1988
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| Banca borsa tit. cred., an. 42 (1989), fasc. 4-5, pt. 2, pag. 458-459
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30680
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| La sentenza affronta il problema relativo a quale forma debba
assumere la "speciale autorizzazione" di cui all' art. 1956 c.c. La
Corte d' Appello si ispira ad una sentenza della Cassazione del 1971,
che ha ritenuto inapplicabile l' art. 1956 quando il fideiussore
assomma in se' la qualita' di socio e di amministratore e garante,
considerando che in tale ipotesi si suppone che egli conosca le
condizioni economiche della societa' e pertanto il suo comportamento
passivo rappresenta autorizzazione tacita al creditore a favore di
ulteriore credito al debitore. Questo orientamento merita un riesame,
apparendo in contrasto con la lettera e la "ratio" dell' art. 1956
c.c.
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| art. 1956 c.c.
Cass. 7 luglio 1971, n. 2130
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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