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Documento


18440
IDG801310061
80.13.10061 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
cotturri giuseppe
l' obiettivo (mancato) di vitalone e i veleni del sospetto
Rinascita, an. 37 (1980), fasc. 4 (25 gennaio), pag. 7-8
d542
l' a. sostiene che l' interpellanza del senatore vitalone e di altri 23 senatori, con la quale vengono accusati alcuni magistrati di collegamenti col terrorismo, suscita estrema preoccupazione per il modo e il tempo in cui l' iniziativa e' stata presa: sia in quanto con l' interpellanza e' possibile lasciare ampie possibilita' a presunti terroristi e fiancheggiatori di sottrarsi alla giustizia, sia in quanto fa sorgere il dubbio nell' opinione pubblica sulle possibilita' che la magistratura possa condurre un' efficace lotta al terrorismo. l' iniziativa parlamentare assume tale significato nel momento in cui il parlamento si appresta a discutere la conversione in legge del decreto contenente misure contro il terrorismo. poiche' la linea istituzionale, che presiede a queste misure, tende a ridurre quanto possibile i poteri discrezionali del giudice, l' interpellanza gioca, in maniera surrettizia, a favore della linea che vuole sottrarre potere alla magistratura. col dubbio che gli apparati di polizia e magistratura non danno pieno affidamento, e' piu' facile accantonare riforme essenziali come quella dell' ordinamento e della qualificazione di queste forze, delle strutture in cui sono costrette ad operare, dei codici che devono applicare, dei reciproci loro rapporti, del tipo di controllo cui devono essere sottoposte. secondo l' a., perche' un disegno simile non passi, e' necessario un ampio dibattito, anche autocritico, tra le forze di sinistra interne alla magistratura, perche' una linea riformatrice non e' riuscita ad affermarsi come il solo terreno di difesa di fronte all' emergenza del terrorismo.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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