| 18461 | |
| IDG801310082 | |
| 80.13.10082 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| offe claus; (a cura di bolaffi angelo)
| |
| lo stato nel capitalismo maturo: da tempo e' in corso una discussione
sulle trasformazioni nella struttura istituzionale delle societa'
sviluppate e sulle nuove forme di antagonismo che ne derivano. quell'
errore di costruzione della societa' borghese
| |
| | |
| intervista
| |
| | |
| | |
| | |
| Rinascita, an. 37 (1980), fasc. 7 (15 febbraio), pag. 31-33
| |
| | |
| f42091; f42092
| |
| | |
| | |
| (Sommario: lo stato ha natura e svolge funzioni profondamente diverse
da quelle che la tradizione marxista classica aveva pensato. quale
significato viene allora ad assumere l' idea del socialismo oggi? i
conflitti piu' rilevanti, negli ultimi anni, hanno avuto per
protagonisti i percettori dello stato assistenziale. le difficolta'
del sistema politico di filtrare e di decidere)
| |
| | |
| l' a. intervista claus offe sul tema delle trasformazioni
istituzionali nelle societa' a capitalismo maturo e delle nuove forme
di conflitto che ne derivano. offe sottolinea che lo sviluppo
capitalistico necessita sempre piu' del sostegno e della regolazione
statale al punto che ormai lo stato ha una funzione costitutiva del
rapporto di lavoro salariato. in questo intervento dello stato si
annida una contraddizione perche' per un verso l' intervento statale
e' indispensabile alle garanzie del saggio di profitto, per un altro
verso un intervento pubblico che superi una certa soglia rischia di
compromettere la logica privatistica dell' accumulazione
capitalistica. da questa contraddizione dipende la crisi di
legittimita' e di governabilita' dei sistemi tardocapitalistici
moderni. cio' e' comprovato sia dai tentativi neoliberistici
(friedman) di riattivazione del mercato e di privatizzazione dei
rischi occupazionali, sia dai tentativi liberalconservatori di
indebolire i sindacati, di imporre modelli di cogestione o di
proporre patti sociali in grado di cooptare le forze sindacali. offe
ritiene che, almeno in linea di principio, l' unica soluzione
possibile sarebbe rappresentata da una terza via, ne' autogestionaria
ne' burocratica, caratterizzata da forme sindacalistiche e consiliari
unite e guidate centralmente da un piano.
| |
| | |
| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
| |