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| IDG900902209 | |
| 90.09.02209 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Giampietro Franco
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| Limiti di accettabilita' degli scarichi, divieto di diluizione e
obiettivi di qualita' dei corpi idrici: dalla legge "Merli" al d.p.r.
24 maggio 1988 n. 217
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| Nota a Cass. sez. III pen. 17 febbraio 1988
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| Cass. pen., an. 29 (1989), fasc. 7, pag. 1313-1320
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18801; D539
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| La fattispecie all' esame della Cassazione riguarda la diluizione
dello scarico da insediamento industriale per ricondurlo nei
valori-limite di legge. La Corte doveva stabilire se fosse consentito
raggiungere i limiti di accettabilita' stabiliti dalla l. 319/1976
diluendo lo scarico dello specifico processo produttivo, nella
specie, con le acque che provenivano da una turbina produttrice di
energia elettrica, prima della loro confluenza nello scarico
terminale dello stabilimento. L' A. ripercorre i passaggi elaborati
dalla Cassazione, che si pronuncia in senso negativo riguardo alla
diluizione, sviluppando la tematica fino all' entrata in vigore del
d.p.r. 217/1988, successiva alla sentenza annotata. Tale
provvedimento rende attuali come "diritto vigente" alcuni principi di
tutela ambientale prospettati nella motivazione della sentenza e a
quella data, secondo l' A., solo parzialmente vigenti.
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| art. 9 l. 10 maggio 1976, n. 319
art. 21 l. 10 maggio 1976, n. 319
d.p.r. 24 maggio 1988, n. 217
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