| 184653 | |
| IDG900902229 | |
| 90.09.02229 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Dell' Anno Paolino
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| Sulla calunnia relativa ad un fatto che successivamente abbia cessato
di costituire reato o sia divenuto perseguibile a querela
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| Osservazione a Cass. sez. VI pen. 21 novembre 1988
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| Cass. pen., an. 30 (1990), fasc. 2, pt. 1, pag. 229-230
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D51203; D5001
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| Secondo la sentenza annotata il delitto di calunnia e' perseguibile
anche se il fatto oggetto d' incolpazione non costituisca piu' reato
a seguito d' intervento legislativo o diventi perseguibile a querela
e questa non sia stata proposta. L' A. richiama la giurisprudenza, di
diverso orientamento, e affronta il problema valutando la portata
interpretativa del disposto dell' art. 2 comma 2 c.p., che vieta la
punibilita' per fatti che hanno perso la natura di reato in momento
successivo alla loro commissione. Tale articolo presuppone l'
abolizione di un determinato titolo di reato e solo di questo.
Potrebbe trovare applicazione in tema di calunnia, se ad essere
abolita fosse la figura criminosa dell' art. 368 c.p.
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| art. 2 comma 2 c.p.
art. 368 c.p.
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