| 184745 | |
| IDG901502321 | |
| 90.15.02321 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Livi Maria Alessandra
| |
| In tema di irrisarcibilita' del danno prodotto dalla lesione di un
interesse legittimo
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Cass. sez. un. civ. 25 marzo 1988, n. 2579
| |
| Giur. it., an. 141 (1989), fasc. 7, pt. 1A, pag. 1191-1196
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D11130; D3070
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Un' impresa esercente di fatto la raccolta di risparmio pubblico
aveva proposto davanti al giudice ordinario domanda di risarcimento
del danno cagionato da un provvedimento amministrativo annullato per
illegittimita'. Secondo la sentenza in esame tale domanda e'
improponibile. Il ragionamento posto a fondamento della decisione in
esame muove, da un lato, dall' assunto che l' "ingiustizia" del danno
ex art. 2043 c.c. sussista qualora siano stati lesi diritti
soggettivi; dall' altro, dal rilievo che la legge bancaria tutela in
via immediata e diretta, con norme d' azione, l' interesse pubblico
generale e non quello dei soggetti svolgenti, sotto qualsiasi forma e
denominazione, la raccolta del risparmio e l' attivita' creditizia.
Dalla motivazione della sentenza risulta, in primo luogo, che il
Supremo Collegio non ha assolutamente posto in dubbio la
irrisarcibilita' del danno derivante dalla lesione di un interesse
legittimo; tale principio, anzi, ha costituito premessa e conclusione
della sentenza. In secondo luogo, la preoccupazione principale della
Corte e' stata quella di qualificare la posizione soggettiva di un'
impresa che (di fatto) svolga attivita' creditizia, rispetto ai
poteri di controllo e sanzionatori conferiti dalla legge bancaria
alla Banca d' Italia e al Ministero del Tesoro; dalla soluzione di
tale questione il Supremo Collegio ha fatto dipendere il rigetto del
ricorso presentato.
| |
| r.d.l. 12 marzo 1936, n. 375
l. 7 marzo 1938, n. 141
art. 2043 c.c.
| |
| | |