| 185839 | |
| IDG901503415 | |
| 90.15.03415 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Biffa Massimo
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| L' ingente quantita' di sostanze stupefacenti
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| Nota a Trib. Roma 22 gennaio 1988
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| Giur. merito, an. 22 (1990), fasc. 4-5, pt. 2, pag. 867-872
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D51414; D503
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| L' A. si sofferma sui limiti di applicabilita' della circostanza
aggravante inerente al "quantitativo ingente" di sostanze
stupefacenti ex art. 74 l. 685/1975. In tale prospettiva, l' A.
osserva che l' espressione "ingente quantita'" di sostanze
stupefacenti si pone su di un piano antitetico rispetto all'
espressione "modica quantita'" usata dal legislatore sia per la
sussistenza,nei confronti del consumatore, della causa di non
punibilita' della detenzione per uso personale non terapeutico (art.
80 l. cit.), sia per punire meno severamente il piccolo spacciatore
(art. 72 l. cit.). Cio' posto, secondo l' A., con l' aggravamento
della pena dalla meta' a due terzi se il fatto riguarda "quantita'
ingenti", il legislatore ha inteso colpire il grande traffico di
droga, sia nazionale che internazionale, e a tal fine, attraverso il
meccanismo di una maggiore gravita' della pena applicabile, ha voluto
impedire la concentrazione di "ingenti quantitativi" di sostanze
stupefacenti che al detto traffico sono strumentalmente collegate.
Infine l' A. rileva che tra i due estremi citati delle possibili
quantificazioni della detenzione di sostanze stupefacenti, c' e' la
previsione dell' art. 71 l. cit., applicabile nei confronti di
"trafficanti" di droga di quantitativi non modici e di quantitativi
obiettivamente notevoli, ma non tali da far pensare all' enormita'
richiesta per l' integrazione della fattispecie aggravante di cui
all' art. 74 l. cit.
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| l. 22 dicembre 1975, n. 685
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