| La disputa sull' oggetto e il metodo della sociologia e' ancora
aperta. Quale il peso causale delle tradizioni culturali sulla
mentalita' e sulla condotta degli uomini? Tutto questo non puo'
neanche essere percepito se si assume l' ottica dell' individualismo
metodologico. Ogni individuo porta in se' un sistema di modelli di
comportamento muniti di sanzioni: esso e' un potere impersonale,
diffuso e onnipervasivo sotto la cui giurisdizione vivono tutti i
membri di una societa'. Cio' non significa che l' individuo, rispetto
alla tradizione culturale nella quale e' stato socializzato, sia
privo di potere creativo. L' uomo vive e pensa all' interno di una
"Weltanschauung" che ha ricevuto dalle precedenti generazioni. E'
sufficiente esaminare il ruolo che la lingua svolge nella formazione
della personalita' dell' individuo per comprenderlo. "La lingua
materna -scrisse Ortega y Gasset- socializza la parte piu' intima del
nostro essere e grazie ad essa ogni individuo appartiene, nel senso
piu' forte del termine, ad un aggregato sociale". In tutta l' opera
di Weber manca una teoria della socializzazione, che invece ha un
ruolo centrale in Durkheim e Parsons. Weber non ha neanche intuito
cio' che Durkheim ha percepito con estrema lucidita': il carattere
coattivo-normativo del sociale, e la sua autonomia rispetto agli
individui. L' idea che l' identita' culturale di una societa' si
riproduce continuamente attraverso la socializzazione e'
completamente estranea a Weber. Che cos' e' la celebre teoria
popperiana del Mondo 3 se non il riconoscimento esplicito che,
accanto al mondo dei fatti fisici e a quello dei fatti psichici, c'
e' il mondo dei fatti culturali? Un mondo largamente autonomo anche
se creato da noi. Il torto di Durkheim fu quello di dissolvere quasi
completamente l' individuo nel sociale: l' individuo, specie nelle
societa' altamente differenziate, mantiene la propria facolta' di
scelta e di creazione.
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