| 185962 | |
| IDG900603538 | |
| 90.06.03538 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Baratta Roberto
| |
| Coordinamento delle norme relative al procedimento di exequatur
contenute nella Convenzione di Bruxelles con quelle attinenti all'
ordinario procedimento di delibazione
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Cass. sez. I civ. 23 maggio 1989, n. 2452
| |
| Giust. civ., an. 39 (1989), fasc. 12, pt. 1, pag. 2603-2605
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D445
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Una delle questioni non risolte dalla Convenzione di Bruxelles del
1968 sulla competenza giurisdizionale e l' esecuzione delle sentenze
in materia civile e commerciale riguarda il modo in cui le norme
relative al procedimento di exequatur devono coordinarsi con quelle
concernenti i procedimenti di delibazione di diritto comune previsti
da taluni degli Stati contraenti. La sentenza annotata affronta una
questione del genere, dovendo la Corte stabilire, tra l' altro, se la
domanda di delibazione proposta dalla parte interessata dinnanzi al
giudice italiano ai sensi degli art. 796 ss. c.p.c., anziche'
mediante l' istanza di cui agli artt. 31 ss. della Convenzione,
implicasse che l' exequatur dovesse pronunciarsi solo in presenza di
tutte le condizioni fissate dall' art. 979 c.p.c. La Suprema Corte,
correttamente secondo l' A., ha risposto in senso negativo,
sostenendo che in tale ipotesi dev' essere comunque assicurata l'
applicazione della Convenzione di Bruxelles.
| |
| l. 21 giugno 1971, n. 804
art. 796 c.p.c.
Conv. Bruxelles 27 settembre 1968 (competenza giurisdizionale)
| |
| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
| |