Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


186166
IDG900903742
90.09.03742 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Battigaglia Benito
Il volontariato nel settore penitenziario
Rass. penit. crim., an. 8 (1986), fasc. 1-3, pag. 149-164
D6440; F3215
L' A. collega la "ragion d' essere del volontariato e della sua necessita'" all' evoluzione del diritto penale e della stessa concezione della pena, secondo cui l' uomo privato della sua liberta' deve essere considerato non piu' "oggetto", ma "soggetto", portatore di diritti e doveri, da considerare a tutti gli effetti "persona" da inserire nel contesto sociale. Fra gli operatori chiamati ad attuare tale finalita' il legislatore non poteva, pertanto, non coinvolgere il volontariato, piu' volte espressamente richiamato nell' ordinamento penitenziario (l. 354/1975) e relativo regolamento di esecuzione (d.p.r. 431/1976). Numerose sono le disposizioni di legge che l' A. cita sostenendo, fra l' altro, che il legislatore coinvolgendo il volontariato sia stato mosso anche da una necessita' psicologica: il volontariato, infatti, prestando un' opera tecnica, qualificata, ma libera e gratuita, puo' senz' altro dare al detenuto quel calore umano indispensabile a far rinascere in lui la speranza di un futuro migliore. L' A. conclude che il volontariato, per la realizzazione dei suoi fini, non puo' prescindere da una seria organizzazione che intervenga fattivamente nell' opera di una prevenzione generale e specifica ed in quella di recupero e di reinserimento sociale dei singoli, suggerendo anche alcuni compiti specifici ai quali il volontariato deve rivolgere la propria attenzione.
art. 78 l. 26 luglio 1975, n. 354 d.p.r. 29 aprile 1976, n. 431
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



Ritorna al menu della banca dati