| 186341 | |
| IDG901003917 | |
| 90.10.03917 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Caraccioli Ivo
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| Oscillazioni griurisprudenziali sulla responsabilita' penale del
consulente fiscale
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| Nota a Cass. sez. III pen. 7 novembre 1988, n. 12105
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| Dir. prat. trib., an. 61 (1990), fasc. 2, pt. 2, pag. 378-382
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D2151; D2191; D538; D966; D9693
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| Dall' entrata in vigore della l. 516/1982 l' orientamento
giurisprudenziale circa la responsabilita' penale del consulente
fiscale e' passato attraverso le piu' varie oscillazioni. L' A.
ritiene che per risolvere i casi concreti occorra tener conto di
alcune circostanze: a) se si tratta di adempimento materiale
delegagile; b) ovvero di adempimento caratterizzato da una precisa
"assunzione di paternita'", attraverso la sottoscrizione da parte del
contribuente, per cui quest' ultimo e' comunque responsabile; c) con
l' ulteriore responsabilita' a titolo di concorso del professionista
che abbia contribuito alla presentazione dell' atto fiscale infedele;
d) salvo che il professionista stesso, a causa della reticente
collaborazione del cliente, non sia stato messo in grado di conoscere
la realta'; e) sempre che il professionista non abbia, come nel caso
in esame, tradito la fiducia del cliente.
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| art. 8 comma 3 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 600
l. 7 agosto 1982, n. 516
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| Ist. dir. tributario - Univ. GE
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