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| IDG900604295 | |
| 90.06.04295 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Trichilo Paolo
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| Il divieto di estradizione di un imputato verso un Paese in cui
rischi pene o trattamenti inumani o degradanti a norma della
Convenzione europea dei diritti dell' uomo
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| Nota a Corte Eur. Dir. Uomo 7 luglio 1989
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| Temi Rom., an. 38 (1989), fasc. 3-4, pt. 3, pag. 496-500
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D8660; D5031; F4251
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| La sentenza in commento stabilisce che, pur non proibendo la pena di
morte, la Convenzione Europea dei Diritti dell' Uomo proibisce la
lunga ed onerosa detenzione di un imputato in attesa dell' esecuzione
della pena capitale, fatto che costituisce una pena e un trattamento
inumani e degradanti, vietati dall' art. 3 della Convenzione. Non e'
quindi ammissibile l' estradizione di un individuo verso un Paese in
cui rischi di subire tali trattamenti. La sentenza si riferisce al
caso di Jens Soering, un cittadino tedesco accusato di aver commesso
un duplice omicidio in Virginia (USA), Stato in cui tale delitto e
passibile di pena capitale. Fuggito in Gran Bretagna, ivi e' stato
arrestato per truffa. La richiesta di estradizione degli USA e' stata
accolta nel Regno Unito, ma non e' stata eseguita a causa di una
misura d' urgenza formulata dalla Corte Europea dei Diritti dell'
Uomo. Commento favorevole dell' A., che ritiene che la Convenzione si
dimostri ancora uno strumento attuale capace di adeguarsi alle nuove
realta' culturali e giuridiche.
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| art. 3 Conv. Roma 4 novembre 1950 (Conv. Eur. Dir. Uomo)
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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