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Documento


187437
IDG900605013
90.06.05013 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Castelvetri Laura
Dalla repressione alla liceita' penale dello sciopero: una svolta nell' ordinamento giuridico liberale
Riv. it. dir. lav., an. 8 (1989), fasc. 4, pt. 1, pag. 442-492
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D713
Il saggio costituisce un' indagine sul disegno di legge di politica legislativa ispiratore delle norme del codice penale Zanardelli sulla liberta' del lavoro. Esso mette in luce il carattere di radicale svolta di tale normativa, nell' ordinamento giuridico dello Stato italiano post-unitario; dalla depenalizzazione delle coalizioni a scioperare nasce, secondo l' A., non la legittimazione dell' associazionismo sindacale, gia' operante nel sistema come espressione del diritto di associazione, bensi' il riconoscimento della liberta' di ogni singolo individuo di organizzarsi con altri per influire sulle condizioni di lavoro, anche obbligandosi reciprocamente a porre in essere uno sciopero. La riforma costitui' il presupposto normativo del progetto giolittiano di istituzionalizzazione "morbida" del sindacalismo organizzato, il quale, malgrado le forti resistenze del ceto burocratico-giudiziario, visse un' epoca di effettiva realizzazione, influendo sul dibattito culturale precorporativo. A quel dibattito, profondamente avverso alle ingerenze legislative dello Stato nei rapporti economici dei privati, che si traduceva nel sostegno alla politica astensionistica di Giolitti, pose fine l' avvento della legislazione fascista, la quale non ebbe in esso, se non in alcune tendenze isolate, un terreno di coltura come si e' spesso sostenuto.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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