| 187561 | |
| IDG900905137 | |
| 90.09.05137 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Comucci Paola
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| Affidamento in prova al servizio sociale e funzione nomofilattica
della Corte di Cassazione
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| Nota a Cass. sez. un. pen. 16 novembre 1989
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 33 (1990), fasc. 3, pag. 1171-1176
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D644; D5050
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| Secondo la sentenza annotata, ai fini della determinazione del limite
massimo di 3 anni di pena detentiva inflitta va considerata quella
che il condannato deve effettivamente scontare. Vanno, quindi,
escluse dal computo sia le pene gia' espiate sia quelle estinte per
indulto o altra causa. L' A. si richiama alle decisioni della Corte
di Cassazione intervenute negli ultimi tempi con riferimento alle
condizioni di ammissibilita' all' affidamento in prova al servizio
sociale riferentisi all' entita' della pena inflitta, per evidenziare
l' inadeguatezza di quest' organo ad assicurare l' esatta osservanza
e l' uniforme interpretazione della legge. Ai contrasti
interpretativi emersi perfino all' interno di una medesima sezione si
sono infatti aggiunti orientamenti contraddittori anche fra le
pronunce rese dalle sezioni unite, che confermano la presenza di una
crisi del ruolo di nomofilachia istituzionalmente affidato alla Corte
di Cassazione.
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| art. 47 comma 1 l. 26 luglio 1975, n. 354
art. 11 l. 10 ottobre 1986, n. 663
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