| 187785 | |
| IDG901505361 | |
| 90.15.05361 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Buonpensiere Maria Luisa
| |
| Sulla prova della buona fede del terzo acquirente nelle ipotesi dell'
art. 2652 n. 7 c.c.
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Cass. sez. II civ. 21 marzo 1989, n. 1409
| |
| Giur. it., an. 141 (1989), fasc. 11, pt. 1A, pag. 1713-1718
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D3025; D308300
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| L' A. evidenzia le conseguenze che derivano dal considerare due norme
del codice civile, l' art. 2652 n. 7 e l' art. 534 ivi richiamato,
come facenti parte di un sistema unico, che regola una figura di
erede apparente con una disciplina unitaria, ovvero come fattispecie
diverse. A seconda che si accolga l' una o l' altra impostazione,
diverso sara' il grado di tutela del terzo acquirente in relazione
all' onere della prova della propria buona fede. Secondo la sentenza
annotata si tratta di fattispecie distinte, per le quali diversa e'
la disciplina dell' onere della prova della buona fede: nelle ipotesi
disciplinate dall' art. 2652 n. 7 si presume, mentre nei casi di cui
all' art. 534 il terzo deve fornire la prova. Con questa sentenza
concordano parte della dottrina e la giurisprudenza prevalente.
| |
| art. 534 c.c.
art. 1367 c.c.
art. 2652 n. 7 c.c.
| |
| | |