| In un contributo di notevole portata innovativa, Anthony propone di
includere nel bilancio di esercizio, quale esplicativa voce di costo,
la rimunerazione adeguata del capitale proprio. Il reddito di
esercizio verrebbe cosi' ad essere calcolato al netto del costo del
capitale proprio e costituirebbe un' indicatore di sintesi dell'
economicita' dell' azienda, concepita quale "entita'" autonoma
rispetto alla figura dei finanziatori a titolo di capitale di
rischio. Coerentemente a questa impostazione si introduce la
distinzione tra "capitale proprio degli azionisti", assimilabile come
natura e funzionamento contabile ai debiti di finanziamento e
"capitale netto dell' entita'", misura di sintesi della ricchezza
netta accumulata nel tempo dall' impresa. In questo saggio, dopo aver
illustrato la proposta di Anthony, si evidenziano i problemi che
derivano dalla sua applicazione nel bilancio a valori storici. In
particolare, analizzando le relazioni tra valore "contabile" e valore
economico (di mercato) del capitale proprio, si pone in evidenza che,
nel modello di Anthony, la relazione generale che qualifica l'
investimento a titolo di pieno rischio, per la quale il valore del
titolo azionario e' funzione dei risultati attesi in condizioni di
incertezza, verrebbe ad essere sovvertita, in quanto si prospetta
agli azionisti una rimunerazione ex-ante stabilita. La natura del
capitale proprio ed i meccanismi di formazione del valore dei titoli
che lo rappresentano risulterebbero, allora, sostanzialmente diversi
rispetto a quelli tipici di un' economia di mercato.
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