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Documento


187978
IDG911200155
91.12.00155 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Britti Marcello
Silenzio-rifiuto: "quid iuris" dopo l' entrata in vigore delle leggi 26 aprile 1990, n. 86, e 7 agosto 1990, n. 241?
Nuova rass. legisl. dottr. giur., an. 64 (1990), fasc. 18 (16 settembre), pag. 1881-1884
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D12; D16; D15124
Dopo che la dottrina e la giurisprudenza avevano in qualche modo tentato di limitare la portata del principio del silenzio-rifiuto da parte della p.a., il legislatore e' recentemente intervenuto con due provvedimenti di grande importanza per la questione: la l. 86/1990 (riforma dei reati contro la p.a.) e la l. 241/1990 (riforma del procedimento amministrativo). Rilevati i problemi interpretativi posti dalla l. 86 cit., l' A. evidenzia che la l. 241/1990 introduce il fondamentale principio secondo cui la p.a. ha comunque il dovere di esprimersi, anche se in termini negativi. L' A. valuta infine le conseguenze di questa legge sul terreno delle responsabilita'.
art. 25 d.p.r. 10 gennaio 1957, n. 3 l. 26 aprile 1990, n. 86 l. 7 agosto 1990, n. 241 Cons. Stato ad. plen. 10 marzo 1978, n. 10
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