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188049
IDG911500226
91.15.00226 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Giannelli Fernando
Sul tentativo di rapina impropria
Giur. merito, an. 22 (1990), fasc. 6, pt. 4, pag. 1158-1170
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51902
Il presente articolo, dopo una breve storia della rapina in genere, si occupa, dapprima, del delitto di cui al comma 2 art. 628 c.p. (anche nei suoi rapporti con gli artt. 626 e 627 c.p.), per affrontare, successivamente, in particolare, il problema della configurabilita' del tentativo di rapina c.d. impropria. Si conclude per la soluzione affermativa ed, in particolare, nel senso che ben possa esser tentata la violenza; che possa aversi rapina impropria consumata in presenza del furto tentato (purche' a livello compiuto) e rapina impropria tentata in presenza di furto consumato, quando si tenti la violenza. Si contraddice sia alla tesi giurisprudenziale dominante, sia alla tesi della dottrina dominante. Si poggiano queste conclusioni sulla differenza tra sottrazione ed impossessamento. Vengono, infine, esaminati i rapporti tra le due figure rientranti nel reato complesso, e gli istituti di cui all' art. 56, commi 3 e 4, c.p.
art. 624 c.p. art. 625 c.p. art. 626 c.p. art. 628 c.p.



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