| 189633 | |
| IDG911501810 | |
| 91.15.01810 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Romboli Roberto
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| I limiti alla liberta' di disporre del proprio corpo nel suo aspetto
"attivo" ed in quello "passivo"
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| Nota a C. Cost. 22 ottobre 1990, n. 471
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| Foro it., an. 116 (1991), fasc. 1, pt. 1, pag. 15-19
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D04010; D44023
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| La sentenza in commento dichiara l' illegittimita' dell' art. 696
comma 1 c.p.c. per violazione dell' art. 24 Cost., nella parte in cui
non consente ad un soggetto di ottenere che sia disposto accertamento
tecnico od ispezione giudiziale sulla propria persona. L' A. esamina
i seguenti aspetti: l' affermazione della Corte secondo cui dall'
art. 13 comma 1 Cost. si deve ricavare che il valore dell'
inviolabilita' della persona non esclude atti di accertamento
preventivo volontariamente richiesti dalla persona sul proprio corpo
nell' ambito di un procedimento civile, purche' nel rispetto di
modalita' compatibili con la dignita' della persona umana; il
rapporto fra l' aspetto "passivo" della liberta' di disporre del
proprio corpo (liberta' da) e l' aspetto "attivo" della stessa
liberta' (liberta' di), valutando se, alla luce di precedente
sentenza, si tratti di un mutamento di giurisprudenza.
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| art. 13 Cost.
art. 696 comma 1 c.p.c.
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