| 189672 | |
| IDG911501849 | |
| 91.15.01849 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Di Gravio Dario
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| Fallimento d' ufficio per rigetto dell' istanza di amministrazione
controllata
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| Nota a Trib. Roma 2 ottobre 1990
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| Giur. merito, an. 23 (1991), fasc. 1, pt. 1, pag. 3-4
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D3113
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| Il fallimento d' ufficio era lo strumento adatto per la persecuzione
degli avversari politici da parte del regime autoritario dell' epoca
della legge (1942). Purtroppo l' avvento della democrazia non ha di
molto cambiato il pensiero, anche se e' mutato l' accento. L' A.
insiste sulla sua tesi, ripetendo che l' art. 6 l. fall., che prevede
il fallimento d' ufficio, da solo non vale nulla perche' si tratta di
"norma in bianco" che va riempita con altra norma. Cosi' avviene
quando si rigetta la domanda di amministrazione controllata, o quando
la notizia del dissesto non e' comunicata con le modalita' legali. L'
A. sostiene che il Tribunale non puo' utilizzare elementi di
personale conoscenza, ma deve restare ancorato al sistema normativo
che prevede il fallimento d' ufficio in casi tassativamente elencati
dalla stessa legge fallimentare.
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| art. 162 l. fall.
art. 192 l. fall.
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