| 189674 | |
| IDG911501851 | |
| 91.15.01851 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Belfiore Camillo
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| Eclissi della legge? (A proposito di lavoro notturno)
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| Nota a ord. Pret. Matera 21 giugno 1990
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| Giur. merito, an. 23 (1991), fasc. 1, pt. 1, pag. 12-15
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D7774; D74413; D712
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| Premesso che si rinvengono nella legislazione del lavoro norme che
attribuiscono alla contrattazione collettiva il compito di integrare
la disciplina legale o di introdurvi deroghe, si afferma che tale
prassi legislativa appare in contrasto con la Costituzione, sia sotto
il profilo oggettivo, che sotto quello soggettivo. In particolare, l'
osservazione e' riferita all' art. 5 l. 903/1977, che, pur vietando
in linea generale i lavori notturni per le donne nelle aziende
manifatturiere, consente di rimuovere tale divieto mediante
contrattazione collettiva. Tale norma appare illegittima, sotto l'
aspetto oggettivo, perche' consente al contratto collettivo di negare
alle lavoratrici un diritto perfetto (quello di essere esentate dal
lavoro notturno) e, sotto l' aspetto soggettivo, perche' estende al
personale non iscritto ai sindacati stipulanti la vincolativita' dei
contratti collettivi, coi quali si deroga al divieto di adibire le
donne al lavoro notturno, introducendo cosi' surrettiziamente l'
efficacia erga omnes dei contratti collettivi di diritto comune.
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| art. 5 l. 9 dicembre 1977, n. 903
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