| 192354 | |
| IDG910604531 | |
| 91.06.04531 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Melillo Mario
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| Processo di separazione: sono ammissibili nuove domande relative alla
prole in fase d' appello?
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| Nota a Cass. sez. I civ. 9 giugno 1990, n. 5636
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| Giust. civ., an. 41 (1991), fasc. 6, pt. 1, pag. 1546-1550
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30127; D42113; D4410
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| E' condivisibile la prima parte del principio enunciato dalla
sentenza in esame, secondo la quale i provvedimenti per i figli, tra
cui anche l' attribuzione di un assegno per il loro mantenimento,
possono essere adottati d' ufficio a norma dell' art. 155 c.c.,
indipendentemente dalla richiesta esplicita di uno dei coniugi o del
P.M. L' A. ritiene non condivisibile la seconda parte del principio,
secondo cui consegue, sul piano processuale, l' ammissibilita' in
sede d' appello della domanda avente per oggetto la corresponsione
del contributo di mantenimento da parte del coniuge non affidatario.
Secondo l' A., il Supremo Collegio ha inteso "creare" una deroga al
divieto di cui all' art. 345 c.p.c. La procedura da seguire nel caso
in esame e' quella di cui all' art. 710 c.p.c., come modificato dalla
l. 331/1988.
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| art. 147 c.c.
art. 155 c.c.
art. 345 c.p.c.
art. 710 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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