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| IDG910604700 | |
| 91.06.04700 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Longo Michela, Diaferia Fabio
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| Prelazione urbana: ambito di applicazione e ipotesi di esclusione
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| Nota a Cass. sez. III civ. 19 maggio 1990, n. 4519
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| Riv. not., an. 44 (1990), fasc. 5, pt. 2, pag. 1078-1084
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30640; D305701
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| L' art. 38 l. 392/1978 prevede il diritto di prelazione a favore del
conduttore di un immobile urbano adibito ad attivita' industriale,
commerciale o artigianale che comporti contatti diretti col pubblico
degli utenti e dei consumatori. Nell' ipotesi particolare in cui il
proprietario intenda alienare l' intero edificio o complesso edilizio
nel quale e' compreso l' immobile locato, si e' discusso sulla
sussistenza o meno del diritto di prelazione. Gli AA. si soffermano
in particolare sull' orientamento espresso da varie pronunce della
Cassazione a partire dal 1983, tutte tendenti ad escludere in molti
casi il diritto di prelazione sulla base di valutazioni di tipo
"soggettivo". Con la pronuncia in epigrafe, invece, la Cassazione
applica un criterio molto restrittivo per escludere lo ius
praelationis nel caso di vendita c.d. cumulativa, quello per cui le
varie unita' immobiliari devono rappresentare "un unicum dotato di
una propria oggettiva individualita' giuridico-strutturale". Gli AA.
sollevano perplessita' in ordine ai principi contenuti nella sentenza
e alle incongruita' che la loro applicazione determina.
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| art. 38 l. 27 luglio 1978, n. 392
Cass. sez. III civ. 24 ottobre 1983, n. 6256
Cass. 23 giugno 1989, n. 2992
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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