| 192614 | |
| IDG910804791 | |
| 91.08.04791 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Niro Raffaella
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| Dal c.d. diritto d' antenna al governo dell' etere come condizione
per un' effettiva liberta' radiotelevisiva
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| Nota a C. Cost. 2 marzo 1990, n. 102
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| Giur. cost., an. 35 (1990), fasc. 4, pag. 1245-1258
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18322; D18323
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| La Corte Costituzionale, chiamata a giudicare sulle questioni di
legittimita' costituzionale sollevate nei confronti dell' art. 240
codice postale, laddove prevede che possa essere disposta in via
amministrativa la disattivazione degli impianti radiotelevisivi
privati sprovvisti di autorizzazione e suscettibili di arrecare
disturbi ai servizi cui sono attribuite le bande di frequenza
occupate, ha affrontato la questione della natura della situazione
soggettiva del privato che eserciti un impianto radiotelevisivo e di
quella del provvedimento di "abilitazione" all' esercizio del
medesimo. La Corte ha ritenuto che si tratta di una situazione
soggettiva d' interesse legittimo, tutelabile solo davanti al giudice
amministrativo. Con cio' ha dichiarato l' inammissibilita' della
questione di legittimita' costituzionale perche' proposta dal giudice
ordinario carente di giurisdizione. L' A. ripercorre la
giurisprudenza costituzionale sull' uso dell' etere e in ordine alle
soluzioni legislative della nuova disciplina del sistema
radiotelevisivo.
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| art. 3 Cost.
art. 21 Cost.
art. 240 d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
l. 6 agosto 1990, n. 223
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