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| IDG910804837 | |
| 91.08.04837 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Borroni Laura
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| Tendenze evolutive della giurisprudenza in tema di mafia
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| Giur. cost., an. 35 (1990), fasc. 11-12, pag. 3367-3456
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5131; D51310
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| (Sommario: - Introduzione. - Parte I: l' inadeguatezza dell' art. 416
c.p. nella repressione della criminalita' mafiosa: i rimedi
interpretativi della giurisprudenza. - Premessa. - Dal rigoroso
rispetto alla "demolizione" della fattispecie penale dell'
associazione per delinquere. - L' elaborazione giurisprudenziale di
un nuovo concetto di associazione mafiosa. - Parte II: l'
applicazione giurisprudenziale delle misure di prevenzione antimafia
come rimedio alternativo alla sanzione penale. - Premessa. - L'
impossibilita' di pervenire ad una rigorosa interpretazione dello
status di "indiziato di appartenere ad associazioni mafiose". - L'
estensione dei presupposti soggettivi per l' applicazione delle
misure di prevenzione antimafia. - Parte III: il concetto di
"associazione di tipo mafioso" in senso lato accolto dalla
giurisprudenza: estensione e limiti della nuova normativa antimafia.
- Considerazioni preliminari. - La probabile indeterminatezza della
fattispecie penale ex art. 416 bis c.p.: a) la sintomaticita' dei
caratteri di intimidazione, assoggettamento ed omerta'; b) il
giudizio penale fondato esclusivamente sulla valutazione del "modus
operandi" dell' associazione mafiosa; c) la diversificazione delle
attivita' criminose perseguibili in forza delle disposizioni
antimafia estese alle "altre associazioni assimilabili". - La
sovrapposizione della fattispecie penale con quella di prevenzione:
la rivalutazione del sospetto e l' efficacia "integrativa" del
procedimento di prevenzione. - Considerazioni conclusive)
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| l. 27 dicembre 1956, n. 1423
l. 31 maggio 1965, n. 575
l. 13 settembre 1982, n. 646
art. 416 c.p.
art. 416 bis c.p.
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