| 192668 | |
| IDG910804845 | |
| 91.08.04845 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Patrono Mario
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| La formazione dell' ordine del giorno del C.S.M. e i poteri del
Presidente della Repubblica
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| Diritto e societa', (1991), fasc. 3, pag. 513-536
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D0231; D02126
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| L' A. sostiene la tesi che la Costituzione, affidando la presidenza
del Cons. Sup. Mag. al Capo dello Stato, gli conferisce il potere di
porre il veto riguardo a singoli punto all' ordine del giorno del
Consiglio per motivate ragioni di legittimita' costituzionale. Se
questo potere con un colpo di mano del Cons. Sup. Mag. venisse
cancellato, e al suo posto affermato il principio che la presidenza
del Cons. Sup. Mag. compete al Capo dello Stato unicamente come
significazione ideale, come espressione di un potere solo formale,
simbolico, cerimoniale qual' e' quello di un alto dignitario che
mette il timbro per obbligo d' ufficio, cadrebbe la sola forma di
controllo democratico sulla Magistratura presente -di fatto- nel
nostro ordinamento, tutti gli altri risolvendosi in controlli
"intestini" di giudice a giudice; mentre verrebbe certamente
realizzata, in quel modo, la tesi di coloro che vogliono collocare
nel Cons. Sup. Mag. la sede castale della politica giudiziaria, che
vedono nel Cons. Sup. Mag. "il governo, lo strumento di governo della
Magistratura cosi' come il Governo politico nazionale e' lo strumento
di governo della Nazione", di coloro che definiscono "amministrativa"
la funzione del Cons. Sup. Mag. "nella stessa misura in cui la
funzione del Governo nazionale e' una funzione amministrativa".
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| art. 87 Cost.
art. 104 Cost.
art. 105 Cost.
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| Centro diretto da G.F. Ciaurro - Camera dei Deputati
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