| 192715 | |
| IDG910904892 | |
| 91.09.04892 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Richiello Giampietro
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| Difesa legittima e provocazione nella legge penale militare
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| Nota a C. Cost. 31 maggio 1990, n. 278
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| Cass. pen., an. 31 (1991), fasc. 1, pt. 1, pag. 21-24
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5512
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| Di fronte a ripetuti e gravi episodi vessatori di c.d. nonnismo
commessi da due caporali, uno dei soldati, vittima dei soprusi,
pronuncia ingiurie e minacce nei riguardi di uno dei caporali, atto
definito nel processo come reato di insubordinazione mediante
ingiurie e di insubordinazione mediante minacce ai sensi dell' art.
189 commi 1 e 2 c.p.mil.p. Il Tribunale di rimessione lamentava, per
quanto riguarda le minacce, ma anche per le ingiurie, l'
inapplicabilita' della legittima difesa prevista dall' art. 42
c.p.mil.p. per i reati militari. Lamentava inoltre, per l' ingiuria
di cui alla fattispecie dell' art. 189, la mancata previsione di una
scriminante come quella prevista dall' art. 228 c.p.mil.p. per i
delitti di cui agli artt. 226 e 227 stesso codice. Di qui la denuncia
di illegittimita' costituzionale degli artt. 228 comma 2 e comma 3
Cost. La Corte ha dichiarato inammissibile la prima questione e non
fondata la seconda. tuttavia la Corte non ha escluso che la questione
possa essere utilmente riprop osta dal giudice di merito,
argomentando ex art. 199 c.p.mil.p., a cui la motivazione dell'
ordinanza di rimessione ha accennato incidentalmente.
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| art. 42 c.p.mil.p.
art. 189 c.p.mil.p.
art. 197 c.p.mil.p.
art. 198 c.p.mil.p.
art. 226 c.p.mil.p.
art. 227 c.p.mil.p.
art. 228 c.p.mil.p.
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