| 192782 | |
| IDG910904959 | |
| 91.09.04959 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Papalia Guido
| |
| La valutazione delle precedenti dichiarazioni dei testimoni
utilizzate per le contestazioni
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Ass. Verona 3 ottobre 1990
| |
| Cass. pen., an. 31 (1991), fasc. 4, pt. 2, pag. 304-306
| |
| | |
| D68; D62153; D61400; D61013
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Con la sentenza annotata la Corte d' Assise ha fornito una corretta
interpretazione della norma di cui all' art. 500 comma 3 c.p.p., ma
evidenziando, afferma l' A., "efficacemente e con crudezza la grave
limitazione alla liberta' di convincimento del giudice che essa
comporta". La pronuncia di assoluzione cui la Corte e' pervenuta,
infatti, e' la conseguenza di questo tipo di ragionamento: l' unico
teste di accusa ha detto la verita' alla polizia giudiziaria; la
diversa versione dei fatti resa al dibattimento e confermata anche
dopo le contestazioni del P.M. non e' credibile; ergo, l' imputato e'
colpevole, ma va assolto perche' la convinzione di colpevolezza si
basa esclusivamente su argomenti desumibili dagli atti, ma non
utilizzabili come prova. L' A. indica alcuni correttivi da introdurre
legislativamente per evitare il verificarsi di conseguenze anche piu'
assurde di quella evidenziata dalla sentenza.
| |
| art. 500 comma 3 c.p.p.
| |
| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
| |