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193883
IDG910906060
91.09.06060 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Selvaggi Eugenio
Sulla natura della diminuente conseguente al giudizio abbreviato
Nota a Cass. sez. VI pen. 6 novembre 1990
Cass. pen., an. 31 (1991), fasc. 6, pt. 2, pag. 439-441
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D68; D62; D50126
La Cassazione, pronunciandosi sulla natura della diminuente di pena conseguente al giudizio abbreviato, ha affermato la natura meramente processuale della diminuente in questione. Ha sostenuto che essa costituisce un meccanismo incentivante il rito speciale e che, non potendo essere ricondotta ad una circostanza attenuante sostanziale, non incide sul calcolo del massimo della pena ai fini della prescrizione del reato, ai sensi dell' art. 157 comma 2 c.p. L' A. propone alcuni spunti di riflessione richiamando dottrina e giurisprudenza in materia e i lavori preparatori in sede di Commissione parlamentare, dai quali sarebbe emerso che quella introdotta era una diminuente processuale non assimilabile ad una circostanza attenuante.
art. 442 comma 2 c.p.p. art. 157 comma 2 c.p. Cass. sez. II pen. 29 novembre 1990, n. 2571
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