| 194400 | |
| IDG920900456 | |
| 92.09.00456 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Pavese Rocco
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| Sulla forma di trattazione del procedimento camerale su ricorso per
cassazione in tema di sequestro preventivo
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| Nota a Cass. sez. un. pen. 9 giugno 1990
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| Riv. pen., an. 117 (1991), fasc. 4, pag. 398-399
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6353; D6144
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| La sentenza annotata, decidendo un ricorso "per saltum" ex art. 325
n. 2 c.p.p. avverso un provvedimento di sequestro preventivo, risolve
nel senso dell' oralita' la trattazione in camera di consiglio dei
ricorsi per cassazione in materia di sequestro. L' A incentra pero'
l' esame critico sulla parte della sentenza riguardante l'
applicabilita' dell' ulteriore norma dell' art. 311 n. 5 c.p.p., che
prevede la decisione del ricorso da parte della Corte nei 30 giorni
dalla ricezione degli atti. Sul punto ritiene non del tutto
condivisibile l' affermazione contenuta nella sentenza, secondo cui
il termine di 30 giorni "e' giustificabile nel suo rigore solo per le
misure di natura personale".
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| art. 311 n. 5 c.p.p.
art. 325 n. 2 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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