| 194413 | |
| IDG920900469 | |
| 92.09.00469 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Bottaro Onofrio
| |
| La denunzia di reato nel protesto degli assegni bancari
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Riv. pen., an. 117 (1991), fasc. 7-8, pag. 687-690
| |
| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
| |
| D5370
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| La l. 386/1990, recante "Nuova disciplina sanzionatoria degli assegni
bancari", ha riproposto in termini diversi, afferma l' A., la vecchia
tematica se debba trasmettersi all' autorita' giudiziaria l'
originale dell' assegno protestato ovvero copia del titolo. Il
problema e' quello di stabilire se l' assegno protestato costituisca
o meno "corpo di reato" e, in quanto tale, se sia necessaria o meno
la sua materiale apprensione da parte dell' autorita' giudiziaria
mediante sequestro. Analizzata la fattispecie del reato di emissione
di assegno senza provvista come delineata dalla nuova legge, l' A.
sostiene che il pubblico ufficiale, una volta levato il protesto per
mancata o insufficiente provvista, debba consegnare al piu' presto il
titolo in originale alla banca perche' lo restituisca al portatore
per l' esercizio dell' azione civile; che, decorsi inutilmente i 60
giorni previsti dalla normativa di cui all' art. 8 l. 386/1990, debba
effettuare la denuncia criminis fornendo al magistrato tutti i dati
previsti dalla legge per l' accertamento del reato, senza necessita'
di trasmettere l' assegno, neppure in copia autentica.
| |
| l. 15 dicembre 1990, n. 386
| |
| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
| |