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195198
IDG921501254
92.15.01254 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Quadri Enrico
Le persistenti perplessita' in tema di divorzio estero come causa di divorzio italiano
Osservazione a App. Napoli 10 novembre 1989 App. Napoli 10 novembre 1989
Foro it., an. 116 (1991), fasc. 9, pt. 1, pag. 2525-2527
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D30126; D4452
Le due sentenze in commento giungono a conclusioni diametralmente opposte in relazione all' interpretazione dell' art. 3 n. 2 lett. e della l. 898/1970. La decisione del 1989 si allinea alla tesi piu' restrittiva tendente a negare l' azionabilita' della causa di scioglimento di cui all' art. 3 cit., tanto nel caso in cui l' iniziativa del divorzio estero sia stata propria del coniuge italiano, che nel caso in cui questi abbia comunque aderito alla domanda del coniuge straniero, ovvero ne abbia almeno favorito col proprio comportamento l' esito. La decisione piu' recente, invece si ricollega all' opposto indirizzo secondo cui, ai fini della pronunciabilita' del divorzio ex art. 3 cit., non dovrebbe conferirsi alcuna rilevanza alla circostanza che sia stato lo stesso coniuge italiano ad instaurare la procedura estera di divorzio o, comunque, ad agevolarla con la propria adesione od acquiescenza. Analisi delle due tesi e valutazione negativa della norma in questione.
art. 3 n. 2 lett. e l. 1 dicembre 1970, n. 898



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