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195676
IDG920801732
92.08.01732 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Luther Jorg
I giudici costituzionali sono giudici naturali?
Giur. cost., an. 36 (1991), fasc. 3, pag. 2478-2503
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D02141; D95122
Una recente sentenza del "Bundesverfassungsgericht" riconosce il diritto costituzionale al giudice naturale delle parti nei giudizi di legittimita' costituzionale e affronta il problema dei ritardi nelle elezioni dei giudici costituzionali che non puo' essere risolto interamente dalla prorogatio. Un' analisi comparata dei sistemi di designazione dei giudici costituzionali in Italia e in Germania dimostra che le cause politiche di tali ritardi hanno condizionato l' interpretazione di alcune disposizioni sul quorum e sui termini e hanno lasciato finora in ombra altre norme utili alla prevenzione dei ritardi, specialmente l' ammissibilita' dell' elezione prescadenza. La completezza del collegio giudicante assume un valore alto perche' garantisce meglio lo scambio di idee tra le varie anime della Corte, un tendenziale pluralismo di opinioni sociali e politiche al suo interno e la fiducia dei destinatari delle sue funzioni. L' uso del quorum per neutralizzare gli effetti dei ritardi risulta una fonte di incertezza sfruttabile per manovre che potrebbero minacciare la stessa indipendenza e imparzialita' della Corte. Il principio del giudice naturale esige anche per la Corte Costituzionale un' interpretazione piu' restrittiva delle disposizioni riguardanti i termini e il quorum. "De lege ferenda" si possono ipotizzare molti strumenti per snellire i procedimenti di elezione e per garantire meglio la completezza dell' organo. Oltre agli istituti tradizionali della supplenza e della prorogatio, l' attenzione attuale sembra rivolgersi soprattutto a vari modelli di cooptazione.
art. 16 l. 11 marzo 1953, n. 87 l. cost. 22 novembre 1967, n. 2
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