| Questo studio e' volto a individuare le linee di sviluppo della
disciplina pubblica della finanza privata, a metterne in luce i
problemi attuali, i progressi in corso e i punti critici che ne sono
derivati o possono derivarne. Da ultimo, si indicano alcuni problemi
connessi con i provvedimenti, di ordine normativo, da adottare. Fra i
principali problemi emersi riguardo alla disciplina pubblica della
finanza privata, vanno sottolineati i cambiamenti nei confini
settoriali (a causa dello sviluppo del settore finanziario non
creditizio) e territoriale (per via dell' affermazione, nelle piu'
recenti norme adottate dalla Comunita' Europea, del principio del
mutuo riconoscimento delle legislazioni nazionali e del controllo del
Paese di origine). Sul piano dei cambiamenti dei rapporti della
contrapposizioni fra moduli di diritto pubblico e moduli di diritto
privato (nel campo del pubblico impiego, della contabilita', ma anche
delle imprese pubbliche). Ad essa se ne affiancano altre, di piu'
difficile individuazione: la recessione dell' area pubblica, ad opera
delle c.d. privatizzazioni; la moltiplicazione dei tipi societari.
Anche i rapporti fra Stato e finanza sono mutati: da un lato, sul
piano interno, l' impresa creditizia ha assunto uno statuto speciale;
inoltre si sono affermati e rafforzati, specie ad opera della
Magistratura, nuovi interessi pubblici: la concorrenza e la c.d.
trasparenza. Dall' altro sul piano comunitario, e' sempre piu'
garantita la liberta' di circolazione, anche grazie all' applicazione
del principio del mutuo riconoscimento. Da questo quadro emergono
alcuni punti critici di grande importanza. Innanzitutto, per il
gruppo finanziario (o polifunzionale) vi e' il rischio della
politicita'. In secondo luogo, l' adozione di disposizioni comuni a
tutti gli intermediari finanziari puo' limitare la vigilanza sull'
attivita' creditizia. In terzo luogo, occorre ridefinire i poteri
dell' organo di controllo. Le nuove prospettive sollevano, infine,
problemi di tecnica normativa. I principali sono i seguenti: la
scelta del piu' opportuno rango delle norme e, di conseguenza, il
ruolo da accordare alla normativa primaria; la redazione di un testo
unico; lo sviluppo di tecniche del tipo "regulatory body"; l'
istituzione di un centro strategico che segua tutti i passaggi della
normativa in corso di preparazione.
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