| La stampa ha recentemente denunziato l' ingerenza sempre crescente
della malavita organizzata nel mercato assicurativo. Per un verso, un
aumento massiccio delle frodi alle compagnie e la crescita
inarrestabile della criminalita' sconvolgerebbero i fondamenti
economici delle assicurazioni (soprattutto del ramo danni); per altro
verso, lo strumento assicurativo verrebbe usato sempre piu'
largamente per il riciclaggio del denaro sporco. Si prospetterebbe
addirittura un abbandono del nostro mercato, o di parte di esso, da
parte di importanti compagnie. Per controllare la reale entita' di
questo fenomeno, in questo articolo, premessa un' analisi delle
ipotesi in cui l' andamento della criminalita' puo' in astratto
influire sul mercato assicurativo, si cerca di controllare se le
notizie di stampa trovino o meno un riscontro nelle statistiche
giudiziarie. Le statistiche giudiziarie presentano gravi limiti e
difetti. I loro risultati sono scarsamente attendibili, ed a volte
contraddittori. In particolare, e' difficile il paragone tra i dati
dei vari uffici locali, basati spesso su diversi metodi di
rilevazione. Risultati sicuri si potranno avere solo in futuro, col
progredire dell' informatizzazione degli uffici giudiziari. E'
possibile, tuttavia, dedurre anche dai dati attuali le linee di
tendenza generali dei fenomeni esamina ti. In esito all' esame delle
statistiche giudiziarie degli ultimi anni -pur con tutte le riserve
sulla precisione del risultatoottenuto- sembra potersi concludere che
il fenomeno esiste, ma e' meno grave di quel che appare dalle
denunzie della stampa. La situazione e' ancora sotto controllo, ne'
si puo' parlare seriamente di abbandono del mercato da parte di
importanti compagnie. Occorre tuttavia intensificare la
collaborazione tra gli assicuratori, le forze di polizia e e la
Magistratura.
| |