| 196416 | |
| IDG921502472 | |
| 92.15.02472 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Cosio R.
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| Nota a Cass. sez. un. civ. 8 agosto 1991, n. 8640
Cass. se z. lav. 4 luglio 1991, n. 7397
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| Foro it., an. 117 (1992), fasc. 2, pt. 1, pag. 418-422
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D31160; D7449
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| Con la sentenza a sezioni unite, la Corte compone una serie di
contrasti sorti in ordine ai seguenti punti: alla sequenza
procedimentale del sistema di mobilita' introdotto dalla l. 215/1978,
affermando la fungibilita' cronologica della dichiarazione di crisi
rispetto all' accordo sindacale; all' area soggettiva di applicazione
della normativa, tra i destinatari della quale vengono ricompresi i
lavoratori che rimangono alle dipendenze del cedente dell' azienda.
Con la seconda sentenza in rassegna, la Cassazione ha confermato il
proprio orientamento secondo cui il principio di continuita' dei
rapporti di lavoro, previsto dall' art. 2112 c.c., puo' essere
legittimamente derogato da un accordo collettivo, quando questo
contenga un trattamento di maggior favore per i lavoratori.
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| art. 1 d.l. 30 marzo 1978, n. 80
at. 1 comma 3 l. 26 maggio 1978, n. 215
art. 2112 c.c.
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