| 196453 | |
| IDG921502509 | |
| 92.15.02509 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mignone Gianni
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| All' avanguardia la giurisprudenza di merito sui principi di
redazione del bilancio
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| Nota a Trib. Milano 11 aprile 1991
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| Giur. it., an. 143 (1991), fasc. 12, pt. 1B, pag. 885-888
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D312207; D312205
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| Con la sentenza in commento il Tribunale di Milano non accoglie,
sostiene l' A., il dettato della Cassazione secondo cui la delibera
di approvazione di un bilancio e' dichiarabile nulla quando nel
documento siano violati non "semplicemente" i principi di chiarezza e
precisione previsti dall' art. 2423 comma 2 c.c., ma altresi' il
"principio di verita'" ai primi due sovraordinato. Adeguandosi alle
piu' recenti tendenze della giurisprudenza di merito, il Tribunale
considera la norma che impone, nella redazione del bilancio, l'
osservanza dei principi di chiarezza e precisione come imperativa e
di ordine pubblico. Dalla violazione di essa deriva l' invalidita',
nella specie della nullita', della delibera approvativa. L' A.
condivide questo orientamento, che esamina alla luce di dottrina e
giurisprudenza e del dl. 127/1991, che sembra confermare i principi
di cui alla sentenza. Da ultimo viene esaminata anche la questione
della legittimazione del socio ad impugnare per nullita' la delibera
di approvazione del bilancio.
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| d.lg. 9 aprile 1991, n. 127
art. 2423 c.c.
art. 2425 c.c.
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