| 196501 | |
| IDG921502557 | |
| 92.15.02557 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Romano Francesco
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| Reato presupposto, dolo e prova nella ricettazione
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| Nota a Pret. Salerno sez. distaccata Eboli 7 febbraio 1991
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| Giur. merito, an. 24 (1992), fasc. 2, pt. 2, pag. 413-416
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5020; D51916
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| Si rileva come il mancato accertamento giudiziale del delitto
presupposto ponga all' interprete una serie di problemi come quello
riguardante la considerazione delle condizioni obiettive di
punibilita', le quali, anche se ritenute "interne" a detto reato,
sono ininfluenti sull' esistenza della ricettazione, poiche' comunque
estranee all' area della lesione. Si ritiene non ostativa alla
sussistenza della ricettazione la mancata proposizione della querela
in ordine al reato presupposto, essendo essa condizione di
procedibilita' attinente soltanto all' esercizio dell' azione penale.
L' indirizzo che ammette il dolo eventuale nella ricettazione,
fondandosi sugli stessi elementi probatori della responsabilita'
della contravvenzione ex art. 712, sostanzialmente espunge dal nostro
codice quest' ultimo reato.
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| art. 648 c.p.
art. 712 c.p.
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