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196904
IDG920902960
92.09.02960 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pelissero Marco
Furto aggravato dall' uso di mezzo fraudolento ed uso di atto falso: concorso di reati o concorso apparente di norme?
Nota a Cass. sez. II pen. 7 dicembre 1989
Cass. pen., an. 31 (1991), fasc. 12, pt. 1, pag. 1973-1980
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D5152; D51900; D50122; D50140
Il caso esaminato riguardava un furto realizzato sottraendo, a mezzo di "bancomat" falso, somme di denaro depositate presso una banca. I giudici di merito avevano condannato l' imputato sia per furto aggravato dall' uso del mezzo fraudolento (art. 625 n. 2 c.p.), sia per uso di scrittura privata falsa, tale essendo il bancomat. Secondo la Cassazione, il giudice d' appello, confermando la sentenza di primo grado circa la sussistenza di entrambi i reati, avrebbe violato il disposto dell' art. 84 c.p., che disciplina il reato complesso. Nel caso di specie, ha affermato la Cassazione, "non v' e' dubbio che il reato di furto circostanziato risulta costituito dal materiale proprio, previsto dall' a rt. 624 c.p., e dal materiale previsto dall' art. 489 c.p., essendo il mezzo fraudolento l' uso dell' atto falso". Viene cosi' in rilievo, afferma l' A., solo il furto aggravato nel quale il reato mezzo resta assorbito dalla circostanza di cui all' art. 625 n. 2 c.p., seconda parte. Secondo l' A., questa lettura del rapporto tra le due fattispecie lascia adito a riserve.
art. 84 c.p. art. 489 c.p. art. 624 c.p. art. 625 n. 2 c.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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