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Documento


196905
IDG920902961
92.09.02961 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Preziosi Stefano
Maltrattamenti seguiti da suicidio: oggettivo e soggettivo nell' imputazione dell' evento ulteriore, sullo sfondo della colpevolezza d' autore
Nota a Cass. sez. VI pen. 19 febbraio 1990
Cass. pen., an. 31 (1991), fasc. 12, pt. 1, pag. 1986-1997
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D51842; D5012; D50122; F4252
Secondo la sentenza in esame, nel caso in cui il suicidio del soggetto passivo di maltrattamenti in famiglia si ponga in sicuro e diretto collegamento con i ripetuti e gravi episodi di maltrattamento, sussiste la circostanza aggravante prevista dall' art. 572 comma 2 c.p. A prescindere dalla condivisibilita' delle conclusioni a cui la Corte perviene, l' A. non ritiene condivisibili i passaggi argomentativi. La pronuncia, infatti, non tiene conto della posizione sistematica dei delitti aggravati dall' evento, ne' della l. 19/1990 in materia di circostanze, dei tentativi dottrinali e legislativi, cioe', di neutralizzare le residue ipotesi di responsabilita' oggettiva. L' A. espone alcune fra le piu' significative proposte sistematiche attuali per la soluzione dei problemi posti dai delitti in questione, valutandone i risultati in riferimento alla fattispecie di maltrattamenti in famiglia. Infine esamina la tipologia dei delitti qualificati in relazione al modello di colpevolezza che appare aver ispirato il legislatore del 1930.
l. 7 febbraio 1990, n. 19 art. 572 comma 2 c.p. C. Cost. 24 marzo 1988, n., 364
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