| Analisi di quattro casi, che illustrano i rapporti tra interessi
sociali e amministrazione pubblica in Italia. I primi due riguardano
i rapporti tra interessi e strutture e sono: i sindacati nell'
amministrazione e il fenomeno della diffusione degli Enti pubblici.
Il terzo riguarda i rapporti tra interessi e processo decisionale,
esaminato nelle privatizzazioni di imprese pubbliche. Il quarto
introduce la dimensione storica e il corporativismo fascista come
modo di integrare la rappresentanza politica con la rappresentanza
degli interessi. L' analisi dei casi e' preceduta da una esposizione
della ipotesi di lavoro e seguita da una sua verifica. Le principali
conclusioni sono quattro. Primo: non vi e' un dualismo
Stato-interessi, ma un mosaico di relazioni in cambiamento. In
particolare, non vi sono sempre rapporti bipolari: interessi da un
lato, p.a. dall' altro. Vi son spesso rapporti tripolari, in cui due
interessi si fronteggiano o si alleano con lo Stato. In secondo
luogo, i casi smentiscono l' idea di un' amministrazione captiva e di
un' azione a senso unico degli interessi verso l' amministrazione,
che risulterebbe sempre soccombente. Risulta prevalente, invece, una
linea di mezzo, secondo la quale i gruppi di pressione, mentre
"strumentalizzano" i poteri pubblici, sono, a loro volta, da questi
"strumentalizzati". In terzo luogo, l' interazione tra
amministrazione e interessi non si ferma alla soglia dello Stato, ma
penetra nel corpo dei poteri pubblici, complicando la macchina
amministrativa con conflitti sociali che diventano conflitti
amministrativi. La quarta ed ultima conclusione riguarda la
collocazione dell' amministrazione. Secondo l' immagine tradizionale,
questa e' al vertice di una piramide. Nei casi presentati, essa
appare in una rete e neppure al centro di essa. Le reti sono disposte
per materie o per settori, ma spesso coinvolgono singoli problemi o
"issues".
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