| 197708 | |
| IDG921503764 | |
| 92.15.03764 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ponzanelli Giulio
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| Indennizzo e' e indennizzo deve rimanere: l' ipotesi dell' art. 1381
c.c.
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| Nota a Cass. sez. lav. 21 giugno 1991, n. 6984
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| Foro it., an. 117 (1992), fasc. 4, pt. 1, pag. 1249-1250
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30607; D3053
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| A seguito di una transazione il datore di lavoro si era impegnato a
far assumere il lavoratore da altra societa' e a corrispondergli una
somma di 5 milioni qualora l' assunzione non fosse avvenuta entro un
determinato periodo, "fermo restando l' impegno di continuare ad
attivarsi per assicurare l' assunzione stessa". L' assunzione non si
verifico' e il datore verso' la somma pattuita. Il lavoratore,
insoddisfatto, chiese in giudizio la condanna al pagamento di una
somma pari alle retribuzioni mensili che sarebbero state percepite se
l' impegno di assunzione fosse stato concretamente osservato. La
vicenda giunge in Cassazione, dove viene confermata l' opinione dei
giudici di secondo grado secondo i quali l' obbligazione assunta e'
da inquadrare nello schema della promessa del fatto del terzo. Il
datore e', quindi, condannato ad un indennizzo equitativamente
valutato, pari all' entita' della clausola penale sanzionatrice del
primo periodo di inadempienza.
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| art. 1223 c.c.
art. 1381 c.c.
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