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Documento


197991
IDG920604047
92.06.04047 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bianconcini Tiziano
L' infezione da virus HIV ed il rapporto di lavoro
Riv. it. dir. lav., an. 11 (1992), fasc. 2, pt. 1, pag. 221-230
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D18811; D74
La l. 135/1990 ha disciplinato la questione del lavoratore affetto da virus Hiv in modo parziale, mirando soprattutto alla tutela del malato da possibili discriminazioni attraverso il rafforzamento della gia' esistente garanzia di segretezza della malattia nei confronti del datore di lavoro. Tale tutela, tuttavia, non tiene conto della dinamica dei rapporti. Infatti, il lavoratore di cui si ignora l' affezione da virus Hiv potrebbe essere adibito anche ad attivita' dannose per il suo stato di salute; proprio per questo, egli potrebbe sollevare la questione di responsabilita' ex art. 2087 c.c. nei confronti del datore. Inoltre, la segretezza di tale malattia, specie negli stadi piu' avanzati, appare con ogni evidenza piu' formale che sostanziale, con conseguenti problemi di "governabilita'" dei rapporti interni all' azienda. Una possibile soluzione e' l' incentivare il lavoratore a rivelare al datore il proprio stato, affinche' questi, con tutta riservatezza, adotti gli opportuni provvedimenti. In tal senso, la contrattazione collettiva potrebbe prevedere periodi di comporto prolungati, come gia' avviene nei casi di TBC e di tossicodipendenza.
l. 5 giugno 1990, n. 135
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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